La dieta per il paziente acalasico

Attualmente non vi sono Linee Guida sull’alimentazione dei pazienti che soffrono di acalasia e alcune fonti online prive di evidenze scientifiche spesso inducono i pazienti a seguire diete restrittive che possono portare ad un peggioramento della qualità della vita e a carenze nutrizionali.
Anche se vi sono poche indicazioni nutrizionali supportate scientificamente, sono molti i suggerimenti che vengono dall’esperienza dei singoli pazienti e che rispecchiano le misure preventive adottate dai pazienti nel tentativo di superare i sintomi.
Analizzando i diari alimentari di pazienti acalasici emergono interessanti misure dietetiche volte a ridurre la loro sintomatologia. Ad esempio, la disfagia sembrerebbe migliorare con alimenti caldi e peggiorare con alimenti freddi.
Questa osservazione è probabilmente da attribuirsi all’azione rilasciante che il calore ha sulla muscolatura; e quindi è ipotizzabile che gli alimenti caldi favoriscano il rilasciamento del cardias, e, nei casi di acalasia spastica, anche della muscolatura del corpo esofageo che se ipercontratta può ostacolare anch’essa il passaggio del bolo; al contrario le temperature fredde sarebbero responsabili di un aumento della contrazione muscolare che esacerba la sintomatologia.
Alcuni alimenti, come riportato dall’analisi dei diari alimentari, possono provocare più frequentemente disfagia, rispetto ad altri, in particolare la pasta lunga, pane e pizza mentre cibi secchi (ad esempio fette biscottate, biscotti e cracker) e la verdura, generalmente indicati nelle fonti on line come difficoltosi da deglutire, sembrano essere invece gli alimenti meglio tollerati dai pazienti.
Inoltre, una dieta a maggior contenuto di grassi (ad esempio con aggiunta di abbondante olio vegetale), grazie all’azione lubrificante il bolo, sembrerebbe facilitare la discesa in un esofago privo di peristalsi; di contro, alimenti ricchi di carboidrati complessi e/o fibre (pane e/o prodotti con farine integrali) potrebbero aumentare la viscosità e l’elasticità del bolo, rendendone difficile la progressione e aumentando quindi la sintomatologia disfagica.
Di seguito sono riassunte alcune norme dietetiche- comportamentali basate sulla esperienze raccolte dai pazienti, volte a modificare le caratteristiche degli alimenti ed evitare deficit nutrizionali, nei pazienti con disfagia:

  • E’ raccomandabile mangiare lentamente, masticare bene i cibi solidi, concentrandosi sul pasto che va sempre assunto in completa serenità ed in posizione seduta;
  • Attendere 2 ore prima di coricarsi; rialzare la testata del letto di almeno 30 cm;
  • Può aiutare la discesa del boccone:
    sorseggiare acqua durante il pasto (anche bevande gasate, purché a temperatura ambiente)
    bere una bevanda calda prima di iniziare il pasto (ad esempio una tisana)
    aggiunta di olio extra vergine di oliva o burro al pasto
  • Preferire formati di pasta corta, evitare pasta lunga (esempio spaghetti);
  • Preferire frutta fresca nel formato di mousse o grattugiata;
  • Evitare pane fresco, pizza. Testare prodotti di consistenza friabile (fette biscottate, grissini, crackers, etc);
  • Per i secondi piatti è preferibile utilizzare preparati a base di carne tritata (es polpette, polpettone etc);
  • Uova preferibilmente nel formato “strapazzato” o in camicia o omelette.

Per incrementare la quota giornaliera di calorie è preferibile aumentare il numero dei pasti quotidiani anziché le porzioni. In alternativa, è possibile arricchire le pietanze con olio extravergine di oliva, burro e salse o consumare durante gli spuntini gelati, panna montata, miele, marmellate, succhi di frutta.

Dieta post intervento

Nell’immediato post intervento potrebbe presentarsi una difficoltà nella deglutizione ed avere la sensazione di ingerire più aria rispetto a prima, con conseguente distensione dell’addome e talvolta difficoltà nell’eruttazione.
Per contrastare questi disturbi è consigliabile evitare la distensione dello stomaco, mangiando pasti piccoli e frequenti e separando i liquidi dai solidi.
Mangiare piccoli spuntini (6-7 al giorno), permettendo di introdurre un’adeguata quota calorica, senza distendere eccessivamente lo stomaco. Evitare l’assunzione contemporanea di cibi solidi e liquidi concorre a ridurre la distensione dello stomaco.

Altre norme raccomandate sono:

  • Non coricarsi immediatamente dopo un pasto, per permettere allo stomaco di svuotarsi meglio;
  • Evitare assunzione di bevande gassate, alcolici e prodotti contentini pomodoro o agrumi. Evitare inoltre alimenti formanti gas, come fagioli, piselli, lenticchie, cipolle, broccoli, cavolfiori e cavoli;
  • Masticare bene e lentamente ed assumere cibi morbidi ed umidi, evitando cibi troppo duri, asciutti o gommosi: ciò per rendere più agevole il passaggio degli alimenti in stomaco, senza correre il rischio che questi lesionino o si blocchino nell’esofago.

Le diete consigliate nelle giornate post-operatorie prevedono l’assunzione di cibi morbidi ed umidi, che siano facili da deglutire e che passino agevolmente nello stomaco attraverso la giunzione esofago-gastrica. Nel dettaglio, nella prima giornata post-operatoria è consigliabile assumere una dieta liquida frazionata (acqua, the, brodo). Successivamente, a partire dalla seconda giornata sino alla ottava post operatoria verrà consigliata una dieta semiliquida o frullata frazionata (pasti piccoli e frequenti). A partire dalla ottava giornata e per ulteriori 3-4 settimane, è consigliabile una dieta semisolida o soffice frazionata.

Successivamente si potrà tornare ad una dieta libera, mangiando sempre lentamente, masticando bene i cibi solidi, concentrandosi sul pasto che va sempre assunto in completa serenità ed in posizione seduta.

 

 

Esempio di Menù Semiliquido
Proposta Alternativa
Colazione LATTE
BISCOTTI SBRICIOLATI*
ZUCCHERO* DA AMMORBIDIRE NEL LATTE/TE/ORZO
YOGURT
BISCOTTI GRANULARI
FETTE BISCOTTATE *
Pasti Principali SEMOLINO IN BRODO O NEL LATTE
CARNE FRULLATA
PUREA DI PATATEOLIO E PARMIGIANO
PASTINA, CREMA DI RISO O CEREALI
PESCE FRULLATO, PROSCIUTTO COTTO FRULLATO
VERDURE O LEGUMI FRULLATI
BURRO
Spuntini FRULLATO DI FRUTTA

LATTE E CACAO
BUDINO

SPREMUTA DI AGRUMI, MELA GRATTUGGIATA
CENTRIFUGHE DI FRUTTA
FRAPPE’, SUCCO DI FRUTTA CON BISCOTTI GRANULARI
GELATO, CREME CARAMEL

 

 

 

Esempio di Menù Semisolido
Proposta Alternativa
Colazione LATTE
BISCOTTI
CROSTATAZUCCHERO
YOGURT
BISCOTTI GRANULARI
FETTE BISCOTTATE DA AMMORBIDIRE NEL LATTE, CERERALI IN FIOCCHIMIELE. MARMELLATA, GELATINE DI FRUTTA
Pasti Principali PASTA DI PICCOLO FORMATO CONSUMATA ASCIUTTA O IN BRODO
CARNE TRITATA O SMINUZZATA
VERDURA COTTA SMINUZZATAPANE CON OLIO

OLIO E PARMIGIANO

POLENTA, RISO
PESCE SMINUZZATO, PROSCIUTTO COTTO TRITATO, FORMAGGI CREMOSI O STAGIONATI, UOVO STRAPAZZATO O IN CAMICIA
PUREA DI VERDURE, VERDURE CRUDE TAGLIAE SOTTILI
PATATE LESSE O PUREA DI PATATE
BURRO
Spuntini FRULLATO DI FRUTTA

 

LATTE E CACAO
BUDINO

SPREMUTA DI AGRUMI, MELA GRATTUGGIATA O COTTA
FRAPPE’, SUCCO DI FRUTTA CON BISCOTTI GRANULARI
GELATO, CREME CARAMEL
PANE AL LATTE CON BURRO E MARMELLATA
PAN CARRE’ CON TONNO O PROSCIUTTO SMINUZZATO

 

 

 

Dott.ssa Emanuela Ribichini
Unità Funzionale di Fisiopatologia Digestiva
IRCSS San Raffaele, Milano